venerdì 30 gennaio 2009

Vieni avanti, pinguino!




Salite!
Dunque, ci eravamo lasciati un po' di kilometri fa, tantissimi per noi, pochissimi per voi, macchinati!
Siamo ora a Dunedin (che si pronuncia daniidin), la temperatura e' scesa considerevolmente, tanto che ieri (tappona collinare con passo, tosta), anche gaia ha pedalato con giacchino-bici pesante e calzamaglia che fa un po' fantozzi, ma e' nike (perche' era in sconto!) e poi i peli crescono e quindi e' meglio averla che non averla. A 30 kms dalla meta, a meta' salita (una salita dove i camiones andavano veloci come la gaia stessa, cioe' a 8 km/ora), vedo ale che si ferma, strano, non si ferma mai a meta' salita...lo raggiungo: ha il pedale rotto! e dire che a Oamaru ne aveva preso uno nuovo in mano, dicendo:"potrei comprare questo", beh, troppo tardi, baby!!! insomma, ecco che lo vedo andare a far legna, ma non per accendere un fuoco, che pure ci sarebbe stato, visto il freddino, ma per infilare il suddetto pezzetto di legno nientepopodimenoche al posto del pedale! poi estrae da nonsodove un filodiferroebbenesi'signori ricopertodiplasticabianca ("ma dove l'hai preso?" "mah in giro, per terra..."). La manovra dura qualche minuto, poi beviamo e riprendiamo il salitone, tra i gas di scarico delle ridotte di camion di pecore e quant'altro sta arrancando con noi sul monte. Non passano 100 metri che vedo il suddetto legnettofildiferratobianco per terra: come si poteva immaginare, non ha retto molto: ale dovra' pedalare in salita con un mozzicone di pedale! e comunque, qui lo dico e qui lo nego, andra' molto piu' veloce!
Finita la salita, arriva una discesa infinita, dove lo sapete, in genere ci si infila un giornale sotto perche' si e' fradici di sudore, ma noi no. Arriviamo in costa, una bella spiaggia sulla sinistra, altre "interessanti" colline davanti, nessun cycle shop! L'unico negozio che ci consiglia la gente del posto perche' effettua riparazioni e' un rivenditore di TAGLIAERBA e SEGHE CIRCOLARI... tiriamo dritti, ringraziando.
Inoltre, dobbiamo lasciare la A1, si chiama cosi', ed inoltrarci su per una simpatica collinettasenzafine. Ci mettiamo parecchio, ma almeno non ci sono camiones in questa strada splendida che si inerpica verso l'Otago peninsula e Dunedin (dove per gli amanti delle statistiche e delle cazzate c'e' la strada con il gradiente di pendenza maggiore del mondo, vedi Guiness dei primati). The steepest street in the world. C'e' pure un cartello.
Facciamo una pausa pranzo, sudati (e dunque sempre congelando causa tempo inclemente) sotto degli eucalipti profumatissimi. Pioviggina. Ma pane e formaggio sono ottimi, comprati in una panetteria artigianale il primo e in una fabbrica di formaggi da premio (vero) un paio di citta' prima.
L'arrivo in citta' e' di nuovo all'insegna del freddo, tutto in discesa. Congelati (gaia indossa guanti di lana leggeri), ci fiondiamo nel mitico negozio chiamato "Cycle surgery": Ale ha finalmente i suoi pedali nuovi! Ma anche l'infiammazione al ginocchio la sera e' nuova!!!

Flora, fauna e locals. Alpaca.
Accidenti, i pinguini! i primi che abbiamo visto sono i cd. blue penguins (alleghiamo foto fatta da altri backpackers), chiamati in maori korara, sono piccoletti, 30\40 cm. ca. e arrivano non appena fa buio (verso le 22), scalando gli scogli e poi inoltrandosi nella cittadina di Oamaru, a volte scalando le sue strade ripide e raggiungendo la locale distilleria di whisky esportato anche negli USA. Ci sono i piccoli in questa stagione.Quando la maggior parte dei turisti se ne va, ecco che i meno paurosi si fanno avanti con il loro tipico incedere da...pinguino!! sono molto teneri, stando fermi ci arrivano quasi addosso: c'e' anche un gattino che fermo al porto li guarda.
Il giorno dopo, andiamo invece alla colonia di pinguini dall'occhio giallo (dobbiamo spiegarvi la ragione del nome?), in via di estinzione, nome locale hoiho pe via del verso che fanno. Siamo li' presto, verso le 17, ma c'e' gia' una mamma con il piccolotto con ancora le piumette che perdera' il prossimo mese prima di buttarsi nel freddo oceano pacifico ed essere mangiato (solo il 20% sopravvive). Sono bellissimi, la mamma sta sdraiata a pancia in giu' e il piccolo le sta a fianco! sono in collina, perche' i nidi vengono fatti molto in alto, nascosti tra i cespugli. Va detto che i chicks sono dei ciccioni maledetti e piu' grossi-grassi dei genitori che rigurgitano il cibo per loro. Poco piu' in la' ci sono anche delle foche in cima alla collina!!! incredibilmente agili, se la scalano e poi sciallano all'asciutto: anche loro preferiscono il caldo al freddo!!! il posto e' bellissimo e siamo in 5 turisti soltanto.
Piu' volte mentre pedaliamo ci capita di essere scrutati da musetti incuriositi e insoliti data la longitudine: sono alpaca. ne allevano di bianchi e neri, probabilmente per la lana, infatti sono tosati anche loro.
Ci sono fiori ovunque, coltivati e naturali e profumi intensi specie quando si pedala vicino ai boschi e boschetti di cui e' ancora ricca la NZ, pino rosso ed eucalipto soprattutto, ma anche altro. C'e' pure il finocchio selvatico! e le famose felci-albero di qui che compaiono anche sulle maglie degli All Blacks. Le rose si fanno notare per l'intensita' del profumo e la varieta' dei colori.
Per quanto riguarda gli abitanti originari di qui, i maori, sono perfettamente "integrati" (cioe' assorbiti!), ma mentre sull'isola nord si riconoscono i loro tratti, qui non se ne vedono molti: tanti sono gli immigrati cinesi, molti i lavoratori stagionali africani nelle zone agricole.

Cose strane.
E' stato possibile fare il bagno!! a Timaru, l'H2O era calda quanto quella della Liguria ad agosto! ma non e' questo lo strano. Lo strano e' che tutti facevano il bagno vestiti di tutto punto, poi uscivano e non si toglievano gli abiti!!! Ale era l'unico essere umano con le gambette nude che ostentava un orribilmente vecchio costume da bagno. Forse hanno tutti costumi inguardabili?
Segnaliamo una simpatica iniziativa locale (a Christchurch) per i turisti piu' esigenti e gli amanti dei residuati bellici: TANKS FOR EVERYTHING!!! gioco di parole che vuole dire grazie di tutto ma anche carri armati per ogni occasione. Si tratta di un posto che, nel caso tu abbia una voglia irrefrenabile, ti fa fare un giro in carro armato. non sappiamo se si possa anche sparare qualche colpetto...

Cibo
Ci nutriamo di cio' che troviamo o in ostello (il mitico left\free food) o al supermercato (piu' del secondo che del primo, non vi preoccupate!) e due volte siamo usciti, una per necessita', l'altra perche' siamo incappati in un ristorantino favoloso segnalato da Slow food!!! Il problema e' che ancora non ci siamo decisi ad acquistare olive oil e quindi la cucina e' piuttosto dietetica! Per chi vuole, ogni paese e paesino e' pieno di ristorantini\take away soprattutto cinesi, giapponesi e indiani. La cucina locale e' ottima perche' si e' dovuta inventare e a partire da ingredienti buonissimi e molto spesso biologici.
In un'occasione abbiamo acquistato zucchine usando il sistema dell'honesty box: prendi paghi il corrispettivo inserendolo in una fessura e vai via! nessuno ti controlla, perche' non ce ne e' bisogno.

Iscrizione al club.
Ale finalmente ha trovato l'appartenenza elitaria che fa per lui: Lifetime member - Piss and Moan about everything and anything club (per chi non capisce l'inglese, se lo faccia tradurre!). Il suddetto club ci e' stato disvelato in un surreale bar, stile saloon del vecchio west, incontrato quando ancora pedalavamo per le steppe della NZ, vicino ad Ashburton. Enorme, vuoto, sotto il solleone. Dentro il padrone ci ha offerto, insieme al caffe', tre biscotti, dicendoci:"Fatemi il piacere di finirli". Dobbiamo averlo impietosito. Anche perche' a circa 40 gradi siamo usciti a sorbire il nostro caffe' per scampare l'aria condizionata. Ci ha poi illustrato alcuni posti dove secondo lui e' meglio andare, mentre la moglie ci ha raccontato di quando, giovane, e' venuta in interrail in Europa...

In contatto col mondo.
la mailing list si va ampliando e aggiornando. se qualcuno vuole aggiungersi basta che ci scriva a questo indirizzo e se qualcuno vuole togliersi basta faccia lo stesso o se ha paura di ferirci cancelli senza leggere.
intanto vogliamo ringraziare tutti quelli che ci rispondono o che, facendoci domande, ci stimolano a continuare a scrivere e indirizzano i nostri racconti.
incontriamo spesso (almeno fin'ora) israeliani negli ostelli. e' molto difficile parlare con loro perche' se ne stanno un po' isolati a cucinare perennemente carne e patate al forno (kosher?) e a bere vino locale (di cui nelle prossime puntate, oltre all'ottima birra). In questi giorni abbiamo appreso che "un soldato israeliano e' scomparso sul Mount Cook". Ecco il fatto che non sia un turista, un alpinista, un escursionista ma un soldato forse crea quella barriera che non ci permette di scambiare con loro qualche battuta su quanto sta accadendo a Gaza. Ci giungono infatti notizie terribili della guerra in corso. quello che possiamo fare e' pedalare anche per il popolo palestinese e perche' ci possa essere anche un turista/escusionista palestinese un giorno, qui.

venerdì 23 gennaio 2009

Seconda puntata

Certezza toponomastica.
Beh, insomma, abbiamo finalmente iniziato a pedalare. Dopo aver preso un trenino stile far west che ci ha portato sull'isola sud (molto bello, con addirittura la carrozza panoramica... e dire che e' il loro treno "normale" ed unico!), abbiamo messo il sedere sui sellini e soprattutto le gambe sui pedali e siamo partiti!
Dire che siamo troppo carichi e' eufemistico, visti dal dietro il pellegrino medio indiano ci fa un baffo. Gaia, se in discesa supera i 30 orari (cosa rara perche' frena che e' uno schifo!) ondeggia paurosamente, Ale ora ostenta pure la tenda a mo' di ciliegina su una torta multistrato!

Il paesaggio e' incredibilmente vario e bello, per ora molto di quello visto e' coltivato a vite! molti di voi sapranno dei vini neozelandesi, beh, se vedeste i posti dove si coltivano capireste perche' stanno iniziando a rivaleggiare con quelli europei: oceano su un lato, valli incredibilmente calde, terreno sabbioso/argilloso, stile crete senesi, ma anche zona del Bordeaux, cime innevate sullo sfondo (ma mica troppo!). Abbiamo infatti passato anche il famoso Alpine pacific triangle, con un clima unico al mondo. Fa caldo, caldissimo, ci siamo scottati. la sera pero/ spesso un'arietta tagliente ci fa indossare il pile.
Due giorni fa siamo arrivati in un luogo chiamato Hawk wood (bosco del falco); non era un nome tanto per ricordare i bei vecchi tempi; poco avanti, sopra di noi,ha iniziato a volteggiare un falco e poi un altro, poi un altro ancora...

Dinamica dell'incidente.
Per chi di voi fosse stato in Sudafrica, beh, guidano un po' come laggiu', qui giu'!!! per darvi un'idea, non c'e' l'autostrada, percio' anche se c'e' una corsia laterale dove le bici possono stare ( e i cartelli stradali lo ricordano spesso), si e' costretti a dividere la strada (e la vita!) con mostri di metallo che la percorrono a molto piu' di 100 km/h. Non sono tanto le auto a spaventare, ma gli autoarticolati che ti sfrecciano facendoti il pelo. Spesso sono camoin per il trasporto pecore (40.000.000 di pelosi animali vivono da queste parti, solo 4.500.000 di esseri umani!) . Ora uno si chiede, va bene portare gli animali da nord verso sud, ma perche/ se ne vedono passare anche da sud verso nord?? ad ogni modo, spesso in questi casi arriva prima l'odore del camion e se ci spostassimo leggermente verso destra, potremmo toccare il vello! Poi ci sono tutti camion per il trasporto merci, insomma, un sacco di gente su una strada che e' come una provinciale di ca. 8 metri di larghezza per le due direzioni di marcia... strettini. E poi vanno veloci. Troppo.

L'altro giorno ci e' stato chiaro cosa fosse accaduto. Vediamo un grosso falco morto a bordo strada (ci sono molti animali morti a bordo strada), un'ala ancora tesa nel tentativo di risalire. Qualche metro dopo, un piccolo roditore (coniglio?), anche lui morto. Il falco, nel tentativo di prendere il coniglio deve aver male calcolato l'arrivo di un veicolo ed entrambe ci hanno rimesso penne e pelliccia.

Per chi ha voglia di seguirci sulla cartina...
Abbiamo traghettato da Wellington a Picton sull'isola sud. da qui pedalato e pedalato tanto fino ad arrivare ieri a Christchurch.
le tappe sono abbastanze lunghe perche' tra un posto e l'altro non c'e' quasi nulla a livello antropomorfo. Che poi e' anche il bello di essere qui. pedaliamo tra colline dove i nostri interlocutori principali sono alcune pecore che non scappano subito dal bordo strada e, ogni tanto, anche dei cervi e oggi degli yak (che ci fanno qui? sono arrivati anche loro in bici?) ci guardano straniti. Oltre alle mucche qui ci sono piccole mandrie di tori, fortuntamente ben recintati e tranquilli.

A Kaikoura ci siamo fermati per fare uno splendido whale watching dove abbiamo visto due capodogli (qui chiamati sperm whale) e una marea di delfinetti (dusky dolphins) che guizzavano da tutte le parti... che spettacolo! anche gaia che vomitava: che spettacolo!
Ma dove ce la siamo goduta un mondo e' stato con le pellicciosissime foche e i loro cuccioli. Puzzano peggio di noi quando arriviamo dopo 130 Km, ma sono davvero belle e simpatiche. In particolare i loro baffoni fan venire voglia di toccarle. Ne abbiamo vista anche una che si era spinta sull'erba, forse amava il soffice piu' del duro e salsedinoso scoglio... non gliel'ho chiesto.
qui parlano quasi inglese, peccato che usino pronunciare le vocali in tutt'altro modo. per ora gli chiediamo genitilmente "say it again, please", ma loro invariabilmente ripetono con la stessa pronuncia e alla stessa velocita'. va beh, un po' ci stiamo abituando, dovremmo sopravvivere.

giovedì 15 gennaio 2009

Che il viaggio cominci!

Ciao a tutti/e, siamo sbarcati in nuova zelanda tre giorni fa dopo viaggio estenuante. A londra, causa ritardo immotivatamente italiano, quasi abbiamo perso il volo per Sidney! forse a causa di cio', una volta giunti ad Auckland le nostre povere compagne di viaggio non c'erano!!! porcalap...! dopo un peculiare controllo con il cane del cartone animato "Red e Toby, nemici-amici" che faceva rinvenire all'addetto del pericolosissimo zenzero e badatebene un dico un limone! abbiamo preso mestamente la via del lost and found, dove ci hanno detto solo di aspettare, ma non sapevano nulla di dove le bici fossero...

Auckland e' una bella citta', dove vedi il mare anche dal centro perche' ha edifici mediamente bassi e molti saliscendi che sono forse l'assaggio di cio' che ci attende laggiu' nell'isola sud...insomma, passiamo questi giorni in compagnia di un'assenza (quella delle nostre bici) e di una presenza:il maledetto jet lag! 12 ore di fuso, oltre che le chiappe che risentono ancora delle n ore di viaggio passate nella economy...

Iniziamo a vagliare le varie opzioni: acquisto bici di merda da rivendere, acquisto bici belle da tenere (non se ne vedono), acquisto macchina a 350 euro (esiste!!!?)...poi questa stupenda mattina d'estate zelandese eccole! sono arrivate all'ostello per colazione: gli oggetti sono cosi', arrivano quando hanno fame!!!

Ancora frastornati, passiamo e chiudiamo, alla prossima!