venerdì 23 gennaio 2009

Seconda puntata

Certezza toponomastica.
Beh, insomma, abbiamo finalmente iniziato a pedalare. Dopo aver preso un trenino stile far west che ci ha portato sull'isola sud (molto bello, con addirittura la carrozza panoramica... e dire che e' il loro treno "normale" ed unico!), abbiamo messo il sedere sui sellini e soprattutto le gambe sui pedali e siamo partiti!
Dire che siamo troppo carichi e' eufemistico, visti dal dietro il pellegrino medio indiano ci fa un baffo. Gaia, se in discesa supera i 30 orari (cosa rara perche' frena che e' uno schifo!) ondeggia paurosamente, Ale ora ostenta pure la tenda a mo' di ciliegina su una torta multistrato!

Il paesaggio e' incredibilmente vario e bello, per ora molto di quello visto e' coltivato a vite! molti di voi sapranno dei vini neozelandesi, beh, se vedeste i posti dove si coltivano capireste perche' stanno iniziando a rivaleggiare con quelli europei: oceano su un lato, valli incredibilmente calde, terreno sabbioso/argilloso, stile crete senesi, ma anche zona del Bordeaux, cime innevate sullo sfondo (ma mica troppo!). Abbiamo infatti passato anche il famoso Alpine pacific triangle, con un clima unico al mondo. Fa caldo, caldissimo, ci siamo scottati. la sera pero/ spesso un'arietta tagliente ci fa indossare il pile.
Due giorni fa siamo arrivati in un luogo chiamato Hawk wood (bosco del falco); non era un nome tanto per ricordare i bei vecchi tempi; poco avanti, sopra di noi,ha iniziato a volteggiare un falco e poi un altro, poi un altro ancora...

Dinamica dell'incidente.
Per chi di voi fosse stato in Sudafrica, beh, guidano un po' come laggiu', qui giu'!!! per darvi un'idea, non c'e' l'autostrada, percio' anche se c'e' una corsia laterale dove le bici possono stare ( e i cartelli stradali lo ricordano spesso), si e' costretti a dividere la strada (e la vita!) con mostri di metallo che la percorrono a molto piu' di 100 km/h. Non sono tanto le auto a spaventare, ma gli autoarticolati che ti sfrecciano facendoti il pelo. Spesso sono camoin per il trasporto pecore (40.000.000 di pelosi animali vivono da queste parti, solo 4.500.000 di esseri umani!) . Ora uno si chiede, va bene portare gli animali da nord verso sud, ma perche/ se ne vedono passare anche da sud verso nord?? ad ogni modo, spesso in questi casi arriva prima l'odore del camion e se ci spostassimo leggermente verso destra, potremmo toccare il vello! Poi ci sono tutti camion per il trasporto merci, insomma, un sacco di gente su una strada che e' come una provinciale di ca. 8 metri di larghezza per le due direzioni di marcia... strettini. E poi vanno veloci. Troppo.

L'altro giorno ci e' stato chiaro cosa fosse accaduto. Vediamo un grosso falco morto a bordo strada (ci sono molti animali morti a bordo strada), un'ala ancora tesa nel tentativo di risalire. Qualche metro dopo, un piccolo roditore (coniglio?), anche lui morto. Il falco, nel tentativo di prendere il coniglio deve aver male calcolato l'arrivo di un veicolo ed entrambe ci hanno rimesso penne e pelliccia.

Per chi ha voglia di seguirci sulla cartina...
Abbiamo traghettato da Wellington a Picton sull'isola sud. da qui pedalato e pedalato tanto fino ad arrivare ieri a Christchurch.
le tappe sono abbastanze lunghe perche' tra un posto e l'altro non c'e' quasi nulla a livello antropomorfo. Che poi e' anche il bello di essere qui. pedaliamo tra colline dove i nostri interlocutori principali sono alcune pecore che non scappano subito dal bordo strada e, ogni tanto, anche dei cervi e oggi degli yak (che ci fanno qui? sono arrivati anche loro in bici?) ci guardano straniti. Oltre alle mucche qui ci sono piccole mandrie di tori, fortuntamente ben recintati e tranquilli.

A Kaikoura ci siamo fermati per fare uno splendido whale watching dove abbiamo visto due capodogli (qui chiamati sperm whale) e una marea di delfinetti (dusky dolphins) che guizzavano da tutte le parti... che spettacolo! anche gaia che vomitava: che spettacolo!
Ma dove ce la siamo goduta un mondo e' stato con le pellicciosissime foche e i loro cuccioli. Puzzano peggio di noi quando arriviamo dopo 130 Km, ma sono davvero belle e simpatiche. In particolare i loro baffoni fan venire voglia di toccarle. Ne abbiamo vista anche una che si era spinta sull'erba, forse amava il soffice piu' del duro e salsedinoso scoglio... non gliel'ho chiesto.
qui parlano quasi inglese, peccato che usino pronunciare le vocali in tutt'altro modo. per ora gli chiediamo genitilmente "say it again, please", ma loro invariabilmente ripetono con la stessa pronuncia e alla stessa velocita'. va beh, un po' ci stiamo abituando, dovremmo sopravvivere.

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