Dunque, by hook or by crook...siam giunti ad Invercargill (leggi Invercaagal), abbiamo girato da un po' la boa dei mille km pedalati dal 17 gennaio ad oggi. Da qui iniziamo a risalire l'isola sud. Coincidenze Come vi abbiamo scritto, ad Ale si rompe il pedale; poco dopo, Gaia perde il Bancoposta. Un tedesco della ex DDR, cicloturista un po' per caso in NZ, una decina di giorni fa ci tocca nell'ordine portapacchi (di Ale) e ruota. Qualche giorno piu' tardi, ad Ale si rompe il portapacchi, a Gaia un raggio e le "parte" la ruota posteriore...questo comporta una maggiorazione di fatica, diciamo, come se il cane Muttley dei cartoni in salita vi azzannasse il bagaglio, mentre in discesa vi si sedesse sopra con la sua sardonica risata. Comunque, si arriva a destino... A Gaia risistemano la ruota dal ciclista, per Ale si va (dato che non troviamo portapacchi in vendita) dai mitici "Duff engineering" (forse parenti di Duffy), dove tra il fissaggio di un'elica di nave e la risistemazione del motore di chissa' quale macchina agricola (con una gru), ci saldano il suddetto portapacchi di alluminio gratis.Quando vedono la riparazione fatta da Ale (nastro isolante e il solito filodiferroricopertodiplasticabiancachericompare!), si limitano a dirci:"Remove that stuff, please". Quando, qualche giorno dopo, ad Ale si rompe anche la saldatura, a Gaia si rompe la stanghetta del parafango posteriore. Scene da un matrimonio Una faticosa strada sterrata si profila nel corso di un'escursione "defatigante": Gaia azzarda:"Non me la sento, amore..."; Ale risponde:"Muovi il culo!" Sagre E' ricominciata, lo scorso lunedi', la scuola e con la scuola e' tempo di sagre che si susseguono a ritmo vertiginoso un po' ovunque: iniziative di mezz'estate, feste agresti, feste del vino, del cibo biologico, rodei, gare di tosatura delle pecore e anche l'interessante campionato nazionale (!) di scuoiatura dell'opossum...il ciclista che ha riparato la bici ne e' un affezionato concorrente. Meteo Una delle tappe piu' bastarde (sorry) della nostra vita ciclistica e' stata l'uscita da Dunedin in direzione sud, ribattezzata Wahiola Day. All'inizio faceva solo un gran freddo e c'erano salite piuttosto dure; poi, un po' di pioggia e' stata spazzata da un vento del quale da giorni ci chiedono tutti quelli con cui parliamo. Il vento e' sempre stato contro, ma proveniva, a seconda dei tornanti, ora un po' piu' da destra, ora un po' piu' da sinistra; l'intensita' era tale da impedirci, per lunghi tratti di pedalare in salita (e salite ce n'erano a mazzi!) e ci ha costretto a spingere, sempre controvento. Bora, Melthemi, Maestrale insieme vi danno un'idea della brezza antartica. Gaia ha dovuto imparare a sfruttare almeno le discese, nonostante il vento la impaurisse talmente da farla spingere anche in discesa. Arrivati a meta' strada, abbiamo visto un campeggio e abbiamo deciso di fermarci (a Wahiola, appunto) e sperare che il vento cessasse il giorno dopo. La tenda e' stata montata al riparo tra siepi e camper. La mattina e la notte, le temperature sono sempre molto basse, qui all'estremo sud. Poi a volte esce il sole, a volte il freddo continua intenso, ma un po' ci si scalda pedalando in salita. Nuovi incontri Nella magnifica Otago Peninsula, in una baia da documentario, con dune di sabbia bellissime, abbiamo visto i leoni marini (pakake in maori)! li' per li' non si notano quasi, amano infatti ricoprirsi con le pinne di sabbia e percio' puo' capitare che gli si cammini anche molto vicino senza avvedersene! sono grossi e fanno davvero un verso che ricorda il ruggito di un leone! forse puzzano meno delle foche, ma non ci dormiremmo nello stesso letto...Poco prima di lasciare la spiaggia, abbiamo anche assistito al tenero incontro di una mamma leone marino che andava a riprendere il suo cucciolo su una duna di sabbia: che spettacolo! anche qui grandi suoni di mamma e bebe'. A Purpoise Bay, oltre ai rarissimi Hector's dolphins (in lingua locale Papakanua), abbiamo incontrato anche due singolari cicloturisti britannici: il primo, piu' vecchio di noi, aveva una pancia tale da stimolare in Gaia la seguente curiosita': "Secondo te, uno puo' essere cosi' allenato da superare l'handicap di una pancia cosi' grossa?". L'altro, un introverso autistico almeno al primo impatto, si rivela essere invece un matto con disturbi del ritmo sonno-veglia (entrambi nel nostro dorm!). Il pomeriggio, l'ha passato a dormire in stanza e al mattino dopo ci ha assalito sostenendo che il nostro orologio non lo aveva fatto dormire tutta notte; anzi, aveva dormito solo 4 ore: anzi, la sveglia con il suo roboante ticchettio, aveva tenuto sveglio l'intero dormitorio... Potremmo anche cercare di descrivervi un uomo uscito da "Qualcuno volo' sul nido del cuculo" che al nostro arrivo mangiava un piatto di pasta scotta in bianco e a latere cucchiaiate di Nutella e che quando ha finito ha messo in freezer la restante pasta e se ne e' andato dall'ostello, ma non ci proveremo... Culture Un altro incontro particolare, e' stato quello con un francese che definire curioso e' poco. Un tipo un po' a' la Perkins in Psycho. Si rivolge agli altri in francese, dando per scontato che tutti lo sappiano. Ad un orientale (o supposto tale) dice: "bon appetit", il tipo lo guarda perplesso, allora lui ripete: "bon appetit", ma nulla. Allora, glielo dice in una lingua orientale. E l'altro risponde in inglese: "mi hai parlato in cinese, ma io sono di Taiwan". Il francese, inesauribile, gli parla di quando e' stato un mese a Taiwan... in francese! Nello stesso ostello, gli osti hanno un bimbo di circa cinque/sei mesi; girando per l'ostello, lo si vedeva appoggiato per terra nei posti piu' disparati: beh, da li' certo non cade! Colazioni altrenative viste alle ore 8: bicchiere di latte caldo, che accompagna pasta con cozze. Pronuncia (continua) Il tipico fish and chips (pronuncia classica: fisc end cips), suona qui "fasc end ciaps/ciops"; viaggio breve (trip) diventa in NZ una bella trappola (trep); un sostenitore degli All Blacks ("fan") si trasforma in ventilatore ('fen"). Sottolineiamo questo splendido territorio per chi intendesse mettersi in viaggio per la NZ. Sono una regione all'estremo sud-est, pochissimo sviluppata turisticamente e quindi ancor piu' selvaggia del resto del paese. Fiumi che incontrando l'oceano formano insenature e baie incredibili, dune di sabbia che finiscono nel verde che in alcuni tratti e' foresta pluviale. Per certi versi il paesaggio ricorda l'Africa tropicale. Anche i suoni dei numerosi uccelli che hanno accompagnato le nostre pedalate sono qualcosa che si vorrebbe conservare. Al nostro arrivo al campeggio di Curio Bay l'accesso era sbarrato da un leone marino che si era spinto un po' oltre... Piu' a sud di cosi' non ci azzarderemo. Da domani inizieremo a risalire verso nord, speriamo di tornare al caldo... In risposta a qualcuno I Neozed sono generally speaking molto friendly, ovunque, chiedono sempre e si meravigliano con poco. Backpackers sono coloro che, appunto, viaggiano con la 'borsa sulla schiena', dunque i turisti e per estensione backpacker's e' l'ostello che li ospita dove si puo' cucinare. I Maori sono integrati perche', a differenza degli Aborigeni australiani non sono stati messi da parte e trattati da paria: ma sono assimilati, appunto perche' hanno dovuto rientrare in una cultura altra (a casa loro...). |
venerdì 6 febbraio 2009
Sud
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