Tragitto
Ci eravamo lasciati in quel d'Invercargill; beh, ora siamo sulla west coast, precisamente a Greymouth, dove cioe' sfocia il Grey river.
Come ci siamo arrivati? a tra poco per scoprirlo, dopo la pubblicita'.
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Ehi, ragazzi, sapete qual'e' una delle piu' grandi invenzioni dell'umanita'? Il nastro isolante! senza di lui il copertone che oggi e' finito in pattumiera non avrebbe davvero retto questi ultimi 2000 km (gia' ne aveva fatti tanti!).
Il tragitto continua
Da Invercargill abbiamo proseguito verso nord con il portapacchi di Ale rotto e riparato alla bellemeglio. Dopo una trentina di km, vediamo la roboante scritta "Winton, il cuore della terra del sud", ridiamo e speriamo ci siano almeno i cessi. E invece: grande sorpresa! In un rivenditore misto tagliaerba-trattori-bici troviamo il portapacchi perfetto! Questa volta il rivenditore vedendo l'accrocchio approntato da Ale, ha apprezzato la riparazione nastro isolante, fascette di plastica molle stile manette americane piu' altre di fasce di plastica dura piu' filo di acciaio. L'addio al vecchio portapacchi e il varo del nuovo vengono celebrati nell'officina retrostante il negozio che il buon impiegato ci offre, attrezzi compresi (che sono "piu' comodi dei vostri" ci dice).
Continuiamo verso Queenstown, che abbiamo raggiunto non prima di un altro giorno di pedalata controvento, della cui intensita' gia' vi riferimmo, che ci ha fatto sembrare 80 km il doppio (un ciclista incontrato poi ci ha raccontato di aver rinunciato a viaggiare quel giorno!). La strada, nonostante gli elementi avversi, e' bellissima, una valle tipo quelle che si vedono nei film del far west, incredibile, con montagne che raggiungono anche i 2000 mt. da entrambe i lati. Nessuna casa. Niente. Come il campeggio dove ci siamo fermati, in mezzo al nulla, in un paese col nome di un dio egizio (Athol).
Il "lungolago" (un'infinita strada in contropendenza stile Gardesana che ci ha fatto quasi svenire quando abbiamo letto il cartello:"Halfway bay lookout", praticamente: sei stanco? beh, hai fatto solo meta' della strada!) che porta al lago alpino di Queenstown, che ha seguito il fondovalle, e' un altro posto da meraviglia continua, mentre la cittadina e' stata abbastanza devastata dall'urbanizzazione selvaggia. E' una citta' votata esclusivamente al turismo adrenalinico, ogni vetrina e' di un tour operator che propone le cose piu' "selvagge" e ad alto consumo di benzina.
Abbiamo lasciato Queenstown con un unico obiettivo: la caccia al Pinot noir. Poco dopo c'e' infatti la famosa Gibbson valley, con un microclima unico dove si produce primariamente Pinot nero. La prima casa vinicola e' stata soddisfacente, anche se il prezzo non corrisponde alla qualita' del vino; il suo proprietario e' l'inventore del bungy jumping. La seconda azienda e' invece molto pretenziosa, ma il vino lascia molto a desiderare! Qui pero' e' successa la seguente cosa.
Hands off, please!
Ordiniamo una degustazione di cinque varieta' e annate di pinot nero che ci vengono portate su un apposito vasssoietto; Gaia va in bagno e, mentre Ale legge le caratteristiche dei vini, uno yankee attempato si impossessa di uno dei nostri calici e non lo molla:
Ale: "Scusi ma quello e' il nostro vino".
Yankee: guarda fisso in volto (forse gia' alterato e alticcio) Ale.
Ale: (con tono piu' deciso) "Deve pagare per averlo!"
Yenkee: (guardando Ale stralunato) "ah, ah, ah" (risatina!) e ripone il calice nell'apposito vassoietto e se ne va senza aggiungere altro.
Gaia torna dal bagno e, a questo punto, da buoni discendenti dei guerrieri romani, ci si pone a testuggine per difendere la postazione.
(Anche il barman che ha assistito alla scena se la ride incredulo)
In vino veritas
Nonostante il freddo di quel giorno, il vino in corpo fa il suo effetto e pedalare i pochi kms che ci siamo prefissati oggi e' piu' difficile del solito! Si arriva alticci anche noi a Cromwell, dove piantiamo la tenda e tipicamente esce il sole a fine giornata. vediamo anche un elefante (ma non e' l'effetto del vino, e' il circo locale che fa pascolare le bestie!).
I tentativi di furto continuano
Quella stessa notte, Ale vine svegliato da Gaia perche':"Qualcuno sta cercando di prenderci le cose" (siamo infatti costretti a tenere parte del bagaglio fuori dalla tenda).
Ale, piu' assopito che incazzato, non riesce ad uscire dal saccoapelo, ma Gaia lo incalza.
Il vero uomo si riconosce nei momenti difficili: Ale con fascistissimo ardimento, si prepara ad affrontare la perfida Albione di turno. Con scatto felino sottrae il sacchetto delle provviste, lo richiude con doppio nodo, lo pone su un tavolino improvvisato e lascia il porcospino impaurito a riccio, qual'e'!
Montagne e laghi
Da Cromwell a Omarama: affrontiamo le 'montagne vere' e un passo e foriamo nei primi 40 km 3 volte!!! il copertone di Gaia e' alle cozze, ma ancora una volta ci salva il nastro isolante!
La nostra strada proseguira' poi in direzione della zona dei laghi alpini dove riposiamo le nostre stanche membra in una locale spa (pozze calde con vista su montagne e Lake Tekapo: fantastico! l'ingresso a ca. 7 euro). I laghi alpini locali hanno un colore rinomato perche' la loro composizione chimica e' ricca di silicati e sono dunque turchesi-lattiginosi e a vedersi sembrano caldi come i mari tropicali. Ma non e' cosi'!
L'itinerario prosegue verso nord, un altro facile passo (siamo a quasi mille mt e la notte ghiaccia la nostra tenda!) e fino a ritornare, precipitosamente a Christchurch, da dove abbiamo deciso di prendere il famoso Tranzalpin scenic train che attraversa da est a ovest l'isola solcando paesaggi meravigliosi e il famoso Arthur's pass.
E, cosi', adesso sapete come siamo arrivati a Greymouth.
Ho fatto un sogno
La notte passata a Lake Tekapo, abbiamo piantato la tenda con l'ingresso esattamente in direzione dei ghiacciai, per godere della loro vista e di quella del lago. Ale ha sognato che il lago si alzava e le onde raggiungevano l'ingresso della tenda, sommergendo parzialmente le borse! Era solo l'effetto congiunto dello sciabordio del lago e della brezza gelida che dai ghiacciai trapassava tenda, saccoapelo e calze di lana! E poi dicono che e' estate!
Altri animali
Abbiamo visto, in un parco speciale che si occupa di conservazione e li rimette anche in liberta', i bellissimi kiwi! non sono piumettosi, sono pellicciosi! le loro piume sono infatti molto piu' simili ad una pelliccia e hanno anche altre peculiarita', a parte l'essere molto carini e buffi: il kiwi e' un uccello che non e' molto uccello, come se fosse un gallinella col becco di un trampoliere o uno struzzo in miniatura col becco da trampoliere, ha il midollo osseo e le narici alla fine, e non vicino agli occhi, del lungo e sottile becco che infila continuamente nel terreno alla ricerca di cibo; e' notturno e fa un uovo che e' un quarto del suo peso e naturalmente non ha piu' le ali, come l'estinto moa. Corre e saltella. Come non farlo diventare simbolo nazionale?
Nello stesso parco abbiamo accarezzato un opossum che finalmente abbiamo visto vivo dopo averne visti solo di maciullati sulla strada: ci ha ricordato i lemuri e i galagoni. E' morbidissmo e ha gli occhioni buoni, solo che vive nel posto sbagliato e tutti lo cacciano!
Altri animali peculiari sono il kea, l'unico pappagallo alpino al mondo e il tuatara che fa famiglia a se' anche se sembra un'iguana; ha ancora cio' che resta del terzo occhio che gli si vede quando e' cucciolo e che usava in altri tempi...
I nuovi copertoni di Gaia si chiamano...armadillo!!!
Shreck
A Tarras (che non e' in Sardegna!) siamo venuti a conoscenza della pecora merino Shreck che si e' persa per un anno tra le montagne ed e' ricomparsa superlanosissima, con capigliatura stile Black power anni '70, se potete cercatene traccia su internet perche' e' davvero buffa!!! Adesso, la usano per la pet therapy e la fanno accarezzare a bimbi e anziani.
Oggi siamo andati a toccare il mare di Tasmania, e' abbastanza caldo, lo costeggeremo nei prossimi giorni.
lunedì 16 febbraio 2009
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